Facciamo un po' di presentazioni! Chi sei, che lavoro fai?
Mi
chiamo Nicolò Pellizzon. Scrivo e disegno fumetti e faccio
l'illustratore.
Qualche
anno fa facevo il fotografo, il grafico e qualche volta i video.
Ma
ora non più.
Com'è nata la tua passione e come sei riuscito a trasformarla nel
tuo
lavoro?
Prima
di prendere la decisione, pensavo che la via giusta fosse quella di
avere di avere un lavoro "vero" abbastanza sicuro che mi
permettesse di dedicarmi a quello che volevo fare (i fumetti, più o
meno) con maggiore libertà.
Poi
mi sono accorto che se continuavo così la mia vita diventava piena
di lavoretti schifosi che mi pagavano poco sia economicamente che
interiormente. Per quello che mi piaceva davvero fare rimaneva poco
tempo e avevo anche poco tempo per diventare più bravo.
Quindi
ho preso la decisione più squilibrata, cioè ho scelto di lasciare
tutto per disegnare e scrivere storie. Adesso vivo esattamente nelle
stesse condizioni economiche precarie di prima, ma almeno faccio
quello che mi piace.
Che strumenti usi?
Uso
pennelli di martora e brush pens. Recentemente ho riscoperto il
piacere di fare disegni sbagliati con la matita azzurra. La magica
matita che scompare con lo scanner e fa sembrare tutto pulito senza
usare la gomma.
Raccontaci la tua giornata tipo.
Mi
sveglio presto, mentre faccio colazione controllo la mail.
Il
resto del giorno lavoro, che vuol dire rispondere alle mail, scrivere
mail nuove,
disegnare,
scrivere ecc, fino alle 19:00.
Poi
la sera leggo un libro o guardo un film.
Il
Sabato uguale, ma con più tranquillità (è una cosa interiore mia,
all'esterno non si nota). Se c'è il sole e mi convincono la domenica
vado a fare una gita.
Una
vita rock.
Mentre lavori ascolti musica o guardi serie tv? Se sì, ci suggerisci
qualcosa?
Le
serie tv mi fanno più o meno tutte schifo. Sono la celebrazione del
vuoto che c'è nelle grandi produzioni americane.
Solo
che di recente (oltre ad andare di moda perché dietro c'è un
business e grandi investimenti - anche se poi si guardano gratis)
sembra che piacciano a tutti perché ci sono gli zombi, gli assassini
matti e "roba figa". Che in realtà è trattata in un modo
noiosissimo e veramente superficiale.
Una
delle cose più brutte in assoluto sono i colpi di scena cronometrati
che ti costringono a focalizzarti sull'intreccio della trama. Perché
in realtà oltre a quella (blanda), non c'è nient'altro.
Ci
sono sempre quelli che poi ci leggono dei "contenuti" ma
per me sono come quelli che leggono l'oroscopo.
Anche
parlare di qualcosa che ha un "contenuto" mi fa sembrare
che si parli di commercio più che di arte.
Generalizzo
un sacco e forse esagero. Però vi posso giurare che ci ho provato e
ci provo sempre, ma non attaccano.
Non
vorrei sembrare uno che vuole fare l'intellettuale a tutti i costi,
sono appassionato di stronzate, come Harry Potter, i blockbuster di
Spielberg e i film sui supereroi dove Hulk viene lanciato su un F-16
in volo e lo smantella.
Mi
sento di consigliare una ri-visione dei grandi classici. Twin Peaks e
X-files.
L'unica
serie nuova che consiglio è una miniserie di 5 episodi che si chiama
Mildred Pierce con Kate Winslet, tratta dal libro omonimo.
La
musica la ascolto sempre, non tanta quanto vorrei. Adesso sto in
fissa con gli Esben and the witch e Grimes, da sempre con i Current
93. Mi piace anche la roba più truzza come i Die Antwoord e King
Diamond (che è metal, ma può stare nella categoria).
Quali sono gli autori/artisti che ti hanno ispirato maggiormente?
Daniel
Clowes, David B., Carpenter, Cronenberg, Rob Reiner, Ursula K. Le
Guin, Tolkien, Richard Matheson, Woody Allen, Nabokov.
Nel tuo lavoro è più importante la quantità o la qualità?
Tutte
e due.
Solo
che la qualità non ha limite. La quantità sì, ad un certo punto.
Ogni cosa ha la sua quantità.
Nel
lavoro degli artisti è importante anche la presenza, oltre queste
due.
Che
però è una cosa infida da coltivare.
La Manticora è un insieme di animali diversi. Dovessi scegliere,
quale
animale
ti rappresenterebbe(anche mitologico o fantastico)?
Il
gatto volante!
Cosa consiglieresti ad un esordiente che vuole iniziare il tuo stesso
percorso?
Consiglio
l'autocritica e il "chiedersi i perché"!
Quando
si è in cerca di un editore oppure si cerca di vendersi un libro
fatto da sé
ci
si trova subito su un terreno internazionale. Grande e selvaggio.
Quindi la "competizione" e lo standard qualitativo si alza
moltissimo. Gli stessi fumetti che ci hanno ispirato vanno pensati
come analoghi a quello che si propone.
Mi
riferisco ad un confronto del proprio lavoro con gli stessi che ci
hanno ispirato. Una valutazione oggettiva fuori dal proprio corpo,
sapendo in partenza che quello che si sta facendo è spietato contro
sé stessi ma serve a crescere.
Dall'altro
lato bisogna credere nel proprio lavoro quasi alla follia, in tutti
gli stadi del processo.
Non
solo perché è in generale difficile portare avanti un progetto, ma
perché sono pochi in Italia gli editori che non pubblicano solo roba
vecchia o nella quale vedono un investimento economico a breve
termine.
Un'argomento
mai visitato fino in fondo è "il perché lo si fà".
Consiglio
a tutti di chiedersi onestamente perché si fanno i fumetti o perché
si vuole pubblicare un libro.
Certe
volte fa smettere subito oppure consolida le convinzioni.
Sono
cose che poi uno decide se tenere per sé o no. Affari propri. Ma
affari propri importanti.
Per
finire, hai qualche artista/autore da consigliarci?
Io
consiglio le ragazze di Teiera (Sarah Mazzetti, Cristina Spanò e Giulia Sagramola)
intervista a cura di Valeria Urnello
Nessun commento:
Posta un commento