Facciamo un po' di presentazione! Chi
sei, che lavoro fai?
Sono Giulio Macaione e sono uno dei poveri pazzi
che prova a fare dei fumetti il proprio lavoro.
Com'è nata la tua passione e come sei
riuscito a trasformarla nel tuo lavoro?
Disegno da quando ero piccolissimo, e
da subito ho iniziato a disegnare per raccontare delle storie.
All'inizio erano vignette su agende usate o quaderni, poi si sono
trasformate in fumetti su fogli da fotocopiatrice e così via... Sono
diventato ufficialmente un fumettista nel 2004, vincendo il concorso
"Otto tavole per Mondo Naif" indetto da Kappa Edizioni e
pubblicando quindi la mia storia "Mortén". Poi è arrivata
la collaborazione con Massimiliano De Giovanni, per il quale ho
disegnato le graphic novel "The fag hag" (2008) e
"Innamorarsi a Milano" (2010).
Ofelia, nella sua versione webcomics, ha riscosso un grande successo fra i lettori. Ti va di parlarci di questa fantastica storia e di darci la tua opinione sul mondo dell'autoproduzione via web?
Mamma mia, questa domanda è posta come se il mio parere fosse autorevole... Cercherò di darmi un tono...
Ho deciso di serializzare Ofelia on line perché era un progetto che avevo iniziato assolutamente senza nessun programma di pubblicazione in volume. Era una sorta di esperimento, un gioco, una storia che volevo raccontare a me stesso... Una specie di flusso di coscienza, ecco. I lettori si sono subito affezionati alla mia protagonista e così ho cercato di rendere la pubblicazione regolare, nei limiti di tempo e possibilità. Ofelia mi ha dato tante soddisfazioni perché ho potuto sentire l'affetto della gente e la forte condivisione della storia, la curiosità per gli sviluppi e la passione di chi la segue.
Credo che soprattutto oggi, in un momento nel quale pubblicare non è più così facile e gli editori sono spesso più attenti alle mode che alle belle storie, il web resti una vetrina utilissima per farsi conoscere ed avere completa libertà. Resta il fatto che bisognerebbe anche tornare a guadagnarci qualcosa dai fumetti, ma non voglio essere polemico e divagare...
Nel tuo lavoro che strumenti usi?
Disegno con matite (micromine 0,5) normali o blu (che non si vedono in scansione), inchiostro con china Winsor & Newton, pennelli di pelo di martora, penna Pentel, rapidograph e pennarelli a base di pigmento e acqua su carta Fabriano 6 (di solito). La colorazione generalmente la faccio in Photoshop, ma dipende dal lavoro. Prima o poi vorrei riprendere gli acquerelli e le ecoline, che usavo tanto da ragazzino.
Raccontaci la tua giornata tipo.
Imbarazzo... Dunque: mi sveglio presto,
vado in ufficio (ebbene sì, per arrivare a fine mese faccio un altro
lavoro: benvenuti nel fantastico mondo dei fumettisti italiani),
torno a casa nel primo pomeriggio, pranzo e poi mi metto a disegnare
ascoltando musica, mentre il mio gatto mi ronfa sulle gambe. La sera
esco, leggo o guardo delle serie tv.
Mentre lavori ascolti musica o guardi
serie tv? Se sì, ci suggerisci qualcosa?
Ascolto musica praticamente sempre. Ne
ascolto tanta, ma ho un particolare debole per le cantautrici un po'
isteriche (da Tori Amos a Carmen Consoli, passando per Bjork,
Cristina Donà e Pj Harvey). Guardo anche diverse serie tv, che
spesso trovo molto ben scritte e meno politically correct di molti
film cinematografici, in generale offrono molti spunti interessanti.
Suggerimenti? Sex and the city per esempio è scritto divinamente, ma
adoro anche Dexter, The good Wife, American Horror Story, Six feet
under... Ok, la smetto se no non la finisco più.
Quali sono gli autori che ti hanno
ispirato maggiormente?
Sono cresciuto guardando i cartoni e
leggendo manga vari, Disney e Warner Bross, poi ho scoperto il
fumetto d'autore e il nuovo fumetto italiano. Se dovessi fare dei
nomi, in ordine assolutamente casuale, potrei citare Vanna Vinci,
Frederik Peeters, Craig Thompson, Ai Yazawa, Andrea Accardi...
Nel tuo lavoro è più importante la
quantità o la qualità?
Sono un pignolo, quindi direi la
qualità (ciò non significa che non sia comunque un pasticcione o
che nei miei fumetti si possano scovare degli errori, divertitevi
pure a farlo). Anche se sogno di fare anch'io una di quelle graphic
novel da 500 pagine che vanno tanto di moda.
La Manticora è un insieme di animali
diversi. Dovessi scegliere, quale animale ti rappresenterebbe (anche
mitologico o fantastico)?
Sarò banale, ma sicuramente il gatto.
Se avessi carta bianca e un budget
illimitato, quale sarebbe il progetto a cui lavoreresti?
Bè, con Ofelia ho più o meno avuto
carta bianca, ma se avessi avuto un budget illimitato (e,
soprattutto, più tempo) mi sarebbe piaciuto approfondire alcuni
episodi e personaggi che invece sono rimasti un po' marginali. Poi a
volte sogno di vedere Ofelia in movimento, quindi probabilmente un
film d'animazione sarebbe un progetto che mi piacerebbe dirigere (sì,
sono un megalomane).
Per finire, hai qualche artista/autore
da consigliarci?
A parte gli autori che ho citato prima,
ultimamente mi piacciono molto Cyril Pedrosa, Manuele Fior, Ebine
Yamaji e Inio Asano. Amo alla follia la francese Margaux Motin, che
purtroppo in Italia non è mai stata tradotta. Ma ogni tanto mi
riguardo anche i vecchi Crepax, Pratt e Bilal.
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