venerdì 28 giugno 2013

Manticora Presenta: Emiliano Capotorto



Facciamo un po' di presentazione! Chi sei, che lavoro fai?

Mi chiamo Emiliano Ernesto Capotorto e sono un artista.

Com'è nata la tua passione e come sei riuscito a trasformarla nel tuo lavoro? (in breve parlaci dei tuoi inizi)

La mia passione è nata circa quarantadue anni fa nel momento in cui ho aperto gli occhi ed ho scoperto la Bellezza. Disegno da quando sono riuscito a tenere una matita in mano. Mi sono avvicinato alla pittura grazie ai quadri di Rembrandt, Caravaggio, Velasquez, Degas, Munch, Giacometti e Francis Bacon, tra gli altri, e grazie alla frequentazione di Gianfranco Bonetti, pittore affermato e mio insegnante di disegno al Liceo Artistico di Bergamo. Sono e sarò sempre un esordiente perchè non credo ci sia un punto di partenza o un punto di arrivo, solo il presente, che è tutto ciò che davvero abbiamo.

Che strumenti usi?

Tela e colori ad olio. Pennelli, stracci, pietra pomice, pettini, dita, unghie e qualsiasi cosa mi venga in mente di usare nel momento in cui mi serve.




Mentre lavori ascolti musica o guardi serie tv? Se sì, ci suggerisci qualcosa?

Mentre dipingo mi capita di sentire musica, anche se non sempre, artisti quali: Pat Metheny, Peter Gabriel, Pat Martino, Massimo Urbani, Ornette Coleman ed altri, la lista sarebbe lunga. Serie televisive ne guardo, e diverse, in lingua originale, anche per tenere allenato l'inglese, ma non mentre dipingo.





Quali sono gli autori che ti hanno ispirato maggiormente?

Principalmente Rembrandt, Caravaggio, Giacometti e Bacon. Il senso di appartenenza l'ho percepito maggiormente in Rembrandt e Bacon, in ogni caso.


Nel tuo lavoro è più importante la quantità o la qualità?

La qualità, senza ombra di dubbio. Il processo produttivo commerciale, tipico di quest'epoca, che riduce tutto a merce e squalifica l'opera originale sull'altare della riproducibilità e/o della sterile e infantile provocazione, dall'emivita sempre più breve, non mi interessa, e per essere gentile, lo trovo orribile e devastante per l'essere umano. I malati di novità, sempre che esista qualcosa del genere, si rivolgano pure altrove. Se ve lo state chiedendo, la risposta è sì; sono in aperta polemica con la cosiddetta arte concettuale e le brutture che ha partorito e continua a partorire, specialmente in Italia. Il concetto, da solo, non basta. Proprio no. Io cerco di dire la mia verità, con i miei mezzi d'elezione, senza compromessi, e in antitesi rispetto ad ogni forma di dogma o moda del momento. Le scorciatoie furbe ed ammiccanti "mainstream" le lascio volentieri ad altri.







Tu sei anche un chitarrista jazz. Quanto e in che modo influisce il tuo processo creativo musicale in quello artistico?

Totalmente. Senza la musica, non esisterebbe quello che faccio anche in altri campi. Non vedo differenze tra Musica ed Arte visiva, a certi livelli dicono la stessa cosa. Non c'è differenza, ad esempio, tra il fraseggio musicale di un Pat Martino e il gesto pittorico di un Francis Bacon, sono entrambi espressione della cifra stilistica di artisti unici nel loro genere, pur mantenendosi umilmente fedeli all'Arte che li ha preceduti, visto che nessuno inventa niente dal nulla. Sono i sentimenti che contano, non l'aspetto formale che ne è solo il veicolo. La tecnica deve essere finalizzata a ciò che devi dire e non viceversa. Tornando alla domanda iniziale, nel mio caso si influenzano a vicenda e mi permettono di progredire, come un enorme rete da pesca che si trascina dietro tutto quanto. Se vado avanti è grazie all'universale, non al particolare.




Sappiamo anche che sei un appassionato lettore di fumetti. Quali ti hanno segnato di più, e perchè? Ci sono stati dei fumetti che ti hanno ispirato anche per il tuo lavoro artistico?

R) Penso a tutto il lavoro di Alan Moore, a Preacher di Ennis e Dillon, al Batman di Frank Miller, a Elektra: Assassin di Sienkiewicz, alla serie del Punisher scritta da Garth Ennis..ma anche a Moebius, Bilal, Jodorowsky, Niles, Morrison..
Visivamente non credo di poter parlare di influenze dirette, ma senz'altro Bill Sienkiewicz e Ashley Wood hanno avuto un grosso impatto su di me.


La Manticora è un insieme di animali diversi. Dovessi scegliere, quale animale ti rappresenterebbe?

L'unicorno.

Per finire, hai qualche artista/autore da consigliarci?

Di contemporanei italiani, posso consigliare Alessandro Verdi e Alessandro Papetti. Voglio consigliarvi anche Rainer Fetting, la cui personale a Berlino, anni fa, mi colpì moltissimo.



Intervista a cura di Lazarus

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