lunedì 15 luglio 2013

Manticora Presenta: Giopota






Facciamo un po’ di presentazioni! Chi sei, che lavoro fai?

Mi chiamo Giopota, sono di Caserta, pesci ascendente cancro, ho venticinque anni e studio fumetto e illustrazione all’accademia di belle arti di Bologna.


Com’è nata la tua passione e come sei riuscito a trasformarla nel tuo lavoro?

Non ricordo il perché e il percome sia nata la passione per il disegno, ma assicuro che c’è sempre stata, e io l’ho trattata molto male mettendola da parte più e più volte nella convinzione che “disegnando non si va da nessuna parte”. Perciò nell’adolescenza ripiegai sulla grafica pubblicitaria, mestiere che ho portato avanti fino a un anno fa, finché non ho mollato il mio comodo posticino da grafico in un’agenzia di Milano per iscrivermi all’accademia. Ho deciso che la mia strada non era nella pubblicità ma nel raccontare storie.
Quindi la vera domanda dovrebbe essere: come riuscirai a trasformare la tua passione nel tuo lavoro?


Fra gli webcomics proposti dalla casa editrice Renbooks abbiamo avuto il piacere di leggere il primo capitolo del tuo lavoro, Lazula, ti va di parlarcene un po’?

Lazula è una fiaba a fumetti in rilettura umoristica, che racconta l’epica disavventura di un principe imbranato e un misterioso bell’addormentato, entrambi vincolati da un incantesimo che dovranno cercare di spezzare prima che diventi irreversibile.

Ecco, questo fumetto è un po’ il mio primo figlio, solo che non ho avuto la pazienza di tenerlo per me fino a quando lo si potesse considerare completamente nato.
Quando disegnai quelle prime pagine che si possono leggere sul sito Renbooks, il progetto era in una fase davvero molto embrionale (tra l’altro ringrazio i signori Ren per avermi assecondato). Non sono riuscito a frenare l’urgenza di concretizzare l’idea, ottenendo un risultato molto frettoloso e poco soddisfacente. Ma per quanto possa sembrare che l’abbia accantonato lì, ho continuato a lavorarci durante questi mesi. Vorrei farlo ripartire da zero, dopo uno studio molto più approfondito di storia, personaggi e approccio stilistico.
Attualmente sto scrivendo la sceneggiatura completa e disegnando i primi definitivi dopo diverse prove di storyboard, (sulla mia pagina facebook si possono vedere i work in progress!) e questa estate prevedo di dedicarla completamente allo sviluppo del progetto.
Senza fare promesse, spero di avere più di un qualcosa pronto per settembre. 





Nel tuo lavoro come si bilanciano fra loro fumetto e illustrazione?

È un aspetto che sto ancora esplorando, devo essere sincero. Sarà che i fumetti mi hanno sempre spaventato un po’ per la quantità di tempo e lavoro che richiedono, quindi solo con gli ultimi sproni datimi dall’accademia sto scoprendo quanto mi piaccia ideare personaggi, scrivere sceneggiature e disegnare storyboard. Poi per quel poco che ho potuto sperimentare fino ad ora, ogni pagina di un mio fumetto è come se fosse composta da tante piccole illustrazioni. Insomma, una cosa non esclude l’altra, anzi, credo ne sia parte fondamentale. Mi pare sia un buon bilanciamento, faticoso, ma buono.


Se avessi carta bianca e un budget illimitato, quale sarebbe il progetto a cui lavoreresti?

Senza dubbio un film di animazione. La vedo come un’utopia, ma non nego che quando penso alle mie storie le concepisco come “vive”, in movimento, con voci, suoni e colonne sonore, tutte cose che chiaramente un fumetto non può dare. Mi piace comunque pensare che un giorno questa trasposizione possa diventare realtà, poiché ho in cantiere un’idea per un fumetto che si presterebbe molto al cinema animato, ma per ora teniamola lì, ne riparleremo dopo Lazula.





Che strumenti usi?

I miei unici strumenti sono un computer che funzioni (il mio buon vecchio iMac di 4-5 anni fa che va ancora una meraviglia) e la tavoletta grafica: una Bamboo che finché fa il suo lavoro non penso vorrò cambiare per qualcosa di qualitativamente più elevato.
Tra l’altro, fino a qualche mese fa mi ero illuso di poter tornare all’analogico. Ma a differenza della maggior parte delle persone con cui ho potuto interfacciarmi riguardo questo argomento, no, non ce la posso fare. 
È che non sono disposto a rinunciare al cmd+z per lo “scorrere della grafite”. 



Raccontaci la tua giornata tipo.

Diciamo che esistono diversi tipi di giornata tipo in base a diversi fattori, quali condizioni meteorologiche, umore, attuale posizione geografica, ecc. Essendo molto lunatico (e chi mi conosce sa che lo sono davvero tanto) la prima cosa che faccio la mattina è verificare se ho abbastanza voglia di affrontare la giornata con approccio positivo. Poi, nel caso, vado a lezione (se ne ho), lavoro (se devo), disegno (se la mano collabora, dato che a volte si ammutina), o spendo l’intera giornata a procrastinare.



Mentre lavori ascolti musica o guardi serie tv? Se sì, ci suggerisci qualcosa?

Potessi guardare qualcosa che non sia quello che sto disegnando, mentre disegno, mi farei scorpacciate di film e serie tv, ma sfortunatamente di occhi ne ho ancora solo due e non sono così multitasking, quindi ripiego sulla musica. Tanta musica. Ultimamente ho in pesante rotazione due album italiani, cosa molto rara dato che principalmente prediligo la musica anglofona: “Contro le onde” di Erica Mou e “Disordine” di Cosmo, consiglio caldamente entrambi.




Quali sono gli autori che ti hanno ispirato maggiormente?

Paradossalmente non sono un grande lettore di fumetti, tutt’altro (per compensare posso affermare che però leggo molti romanzi!).
Le mie principali ispirazioni arrivano dal mondo dell’illustrazione della prima metà del 900. Tralasciando la cascata di nomi dei grandi illustratori dei meravigliosi libri di fiabe d’epoca, sono sempre stato affascinato dalle linee di Alphonse Mucha e dai colori di Maxfield Parrish, e come loro anche Norman Rockwell e J.C. Leyendecker sono dei grandi riferimenti per me.
Oltretutto adoro il cinema d’animazione, a partire da quello francese a buona parte della produzione Disney, che ha sempre avuto un forte impatto sul mio lavoro. Inoltre, ultimamente credo di subire molto anche l’influsso dei capolavori di Hayao Miyazaki, il quale considero maestro assoluto.



Nel tuo lavoro quale rapporto c’è fra quantità e qualità?

Attualmente va tutto a favore del “poco ma buono”, basta vedere con quanta frequenza aggiorno il mio sito, una illustrazione al mese? Due se mi gira bene va’.
Non che disegni poco, ma sono molto lento, e m’impantano facilmente nei dettagli. Sarebbe un grande traguardo riuscire a conciliare quantità e qualità, dato che nel fumetto sono richieste entrambe.




La manticora è un insieme di animali diversi. Dovessi scegliere, quale animale ti rappresenterebbe?

Probabilmente una balena, trovo sia un animale molto malinconico e misterioso. 


Per finire, hai qualche artista/autore esordiente o professionista da consigliarci?

Là fuori c’è un esercito di artisti più o meno emergenti che seguo con grande ammirazione (e anche invidia a volte, hem, hem), molti dei quali diffondono i propri lavori su tumblr (e io cerco di essere uno di loro). Se devo fare dei nomi, i miei preferiti sono l’illustratrice spagnola Vero Navarro e il messicano Punk, El Toro, che ultimamente è sparito dalla rete ma i suoi lavori li si può ancora trovare in giro. 

Mentre un artista professionista di cui sono un grandissimo ammiratore è Gianni De Conno, potrei comprare qualsiasi libro con la copertina illustrata da lui. Consiglio un sacco il suo albo illustrato “Poesie alla Luna”, è meraviglioso.



intervista a cura di Flavia Biondi

Nessun commento:

Posta un commento